GENERALITÀ
In ambito medico la parola “distorsione” significa: “perdita momentanea ed incompleta dei rapporti articolari fra due capi ossei”
Le distorsioni sono annoverate tra gli infortuni più comuni che si possono riscontrare, di fatti solamente in Italia ogni giorno si verificano circa 5000 casi.
La caviglia è l’articolazione più interessata per quanto riguarda l’arto inferiore.
Si tratta in di uno dei traumi più ricorrenti per chi pratica sport, ma non solo, visto che una buona parte sono riconducibili ad incidenti domestici, attività lavorative, attività ricreative, ed all’utilizzo di tacchi.
Gli sport dove questo trauma è più frequente, in ordine crescente, sono: pallavolo (56%), basket (55%),calcio (51%)e la corsa di resistenza (40%).
MECCANISMO TRAUMATICO
– In eversione (5%), quando il piede ruota orientandosi verso l’esterno;
– In inversione (95%), quando il piede si orienta con la punta verso l’interno.
CLASSIFICAZIONE
Grado 0: tilt astragalico inferiore a 8°, senza rotture legamentose;
Grado 1: tilt astragalico (10°-20°), rottura legamento peroneo- astragalico anteriore;
Grado 2: tilt astragalico (20°-30°), rottura legamento peroneo- astragalico anteriore e peroneo calcaneare;
Grado 3: tilt astragalico superiore a 30°, rottura di tutti e tre i legamenti.
SINTOMI
In generale la sintomatologia è sempre accompagnata da dolore, gonfiore e versamento ematico su tutta l’area interessata. La gravità dei sintomi dipende dal grado di lesione, che può sfumare dal semplice gonfiore (Grado 0) fino all’impotenza funzionale con impossibilità di carico, movimento e percezione (Grado 3).
DIAGNOSI E TEST
La diagnosi è di pertinenza medica, spesso l’ortopedico riesce con essa a diagnosticare una distorsione. Anche il fisioterapista, attraverso un’accurata valutazione può riconoscere la gravità della lesione e indirizzare al meglio il paziente (Pronto Soccorso o visita specialistica).
Fondamentale in fase acuta, sono le “Ottawa Ankle Rules (OAR)”, ovvero una serie di tests clinici che permettono di escludere una frattura clinicamente rilevante dopo una distorsione di caviglia.
La Rx alla caviglia diviene necessaria quando c’è dolore nella zona malleolare più una delle seguenti:
– Dolore alla palpazione lungo il margine posteriore della tibia (6 cm distali) o sul malleolo mediale;
– Dolore alla palpazione lungo il margine posteriore del perone (6 cm distali) o sul malleolo laterale;
– Impossibilità di caricare la caviglia subito dopo il trauma o l’incapacità di fare 4 passi quando lo chiediamo al paziente in studio.
Oltre alla Rx, che ricordiamo essere l’esame di prima scelta per verificare la presenza di fratture, si utilizzano anche Risonanza Magnetica (RMN) ed Ecografia, le quali però vengono utilizzate maggiormente in caso di approfondimento.
TRATTAMENTO
Essendo la fase più delicata, è fondamentale approcciare in modo corretto affinché distorsioni acute non si trasformino col tempo in croniche, innescando una serie di processi che porteranno ad un’instabilità, aumento di recidive e il persistere di dolore/gonfiore durante le attività.
– Primo Step: attuazione del protocollo PRICE:
Protezione: non caricare la caviglia, magari aiutandosi con delle stampelle
Riposo: per agevolando la guarigione
Ice (ghiaccio): per ridurre l’infiammazione e i dolori articolari
Compressione: fasciatura o un bendaggio funzionale, in modo da immobilizzare l’articolazione, riducendo il gonfiore.
Elevazione: mantenere l’arto in posizione di elevazione, per favorire il deflusso di sangue e la riduzione dell’infiammazione.
– Secondo Step: Fisioterapia e Propriocezione.
Lo scopo è quello di sottoporre il tessuto leso ad una serie di sollecitazioni meccaniche, utili per promuovere l’orientamento fisiologico delle fibre collagene, con l’obiettivo di recuperare il movimento e ridurre il dolore.
• TERAPIA MANUALE = mobilizzazione passiva e attiva, tecniche BLT
• TERAPIA STRUMENTALE = Tecar, Laser, Ipertermia e Onde d’Urto
• DRENAGGIO LINFATICO = Taping Neuromuscolare e Linfodrenaggio Vodder
• PROPRIOCEZIONE = pedane instabili, tavolette, esecuzioni monopodaliche ad occhi chiusi, agendo sui recettori sensitivi, in modo da innescare i processi neurofisiologici che mirano a ristabilire equilibrio e percezione.
– Terzo Step: Rinforzo muscolare
L’obiettivo è il rinforzo della muscolatura della gamba e della coscia.
L’ausilio più utilizzato è l’elastico THERABAND, in quanto è facile da usare e si adatta alle capacità fisiche del paziente.
A queste attività si possono abbinare esercizi in acqua ed in palestra con l’ausilio di macchinari specifici.
Soprattutto per gli sportivi, a questa fase ne seguirà una volta a recuperare il “gesto tecnico”, che può essere ad esempio lo scatto, il salto, cambio di direzione ecc.
TEMPI DI RECUPERO
Non esiste un tempo di recupero uguale per tutti, in quanto varia molto a seconda della gravità della lesione e dalle condizioni fisiche di ciascuno.
Indicativamente possiamo considerare questa linea di tempistica:
→ 5/6 giorni, distorsioni di primo grado
→ 2 settimane – 1 mese, per quelle di secondo
→ 2-3 mesi, per le più gravi di terzo grado o che necessitato di intervento chirurgico.